"Alleluja, gioia suprema che giunge inattesa, somma felicitα di chi ha perso ogni speranza e vede la luce pietosa di una grazia insperata, stupore innocente del giusto che viene graziato.
Dipinger≥ di turchino le mura di questa cella, canter≥ il mio gaudio col verso dell'usignolo, inonder≥ il pozzo con lacrime felici. Ascoltatemi folletti del bosco, volate oh fate e sorgete dai nidi e correte a dare l'annuncio, udite stolti omuncoli che non credete nella vittoria dei giusti.
Il Re, il Re in persona si interessa del pi∙ umile dei suoi sudditi, del meno prezioso dei suoi braccianti e gli dα udienza. Il Re, oggi, mi ha offerto il suo calice, mi ha tolto le catene e ha comandato l'Araldo affinchΘ riscattasse in pubblico il mio nome e la mia reputazione.
Le parole del Re ancora vibrano nell'area come un aquilone impazzito e ogni tanto gli do eco affinchΘ non si allontanino troppo: 'forse, e dico forse, ti conceder≥ la grazia - ha decretato solennemente il sovrano - e non solo, ti restituir≥ la libertα se porterai a buon fine un incarico di alta responsabilitα. Dovrai illuminare con la tua folle saggezza gli uomini di Gamelot, dovrai mettere la tua fantasia al servizio di chi inventa nuovi giochi e spandere tra i popoli l'esperienza di chi ha sbagliato e non lo farα pi∙. Potrai ornare la tua cella e riempirla degli attrezzi che mi chiederai, potrai invitare i tuoi aiutanti e provare con loro ogni strano congegno che serva al tuo scopo, dovrai inondare di nuove preziose primizie le strade del regno. Ma attento, ti riterr≥ responsabile di ogni ignobile progetto che chiunque tentasse di spacciare per gioco ma gioco non Φ."

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